Ho scoperto questo libro di Elena Torresani grazie al blog di Michela Murgia (che adoro alla follia!) che elogiava l’attività delle piccole case editrici. Voltalacarta (http://www.voltalacartaeditrici.it/) è la casa editrice che ha pubblicato questo romanzo che ho veramente apprezzato molto.
Protagonista del romanzo è Giulietta, ragazza che racconta in prima persona la storia della sua vita partendo da quando è nata, dalla scelta del suo nome e coinvolgendo il lettore nel suo passato già da subito difficile. La storia di Giulietta è una storia vera e arriva al cuore del lettore per la sua commovente sensibilità. É un’adolescente come tante che vive un rapporto complicato con i suoi genitori, si sente a volte incompresa a volte diversa dalle sue coetanee proprio per il suo stile di vita fuori dagli schemi della società di provincia in cui cresce.
Vivere i rapporti in maniera complicata le creerà un implacabile senso di insoddisfazione, difficile da rimuovere con il tempo.
Giulietta ci racconta i suoi amori con totale sincerità, le sue marachelle giovanili con spensieratezza e consapevole maturità. In lei, ma anche nel lettore, si fa largo una sete di conoscenza insaziabile, di quelle che possono essere soddisfatte soltanto se alla curiosità ci si arrende.
Soddisfa i suoi desideri ma questo non le basta, resta una ragazza alla continua ricerca di equilibrio e serenità, che rincorre la stabilità in modo sbagliato, accumulando delusioni amorose e percorsi sentimentali altalenanti.
Le sue insicurezze scompaiono dopo che le viene diagnosticato un tumore al cervello incurabile, che cambia completamente i suoi pensieri sul futuro. Giulietta è costretta a dare un nuovo valore alla vita. Dovrà lottare contro la decisione più importante, fare una scelta che nessuno meglio di lei può fare. Solo a lei spetterà la scelta: affrontare la malattia curandosi e vivere gli ultimi giorni che le restano in un letto d’ospedale oppure continuare a vivere nel pieno della sua libertà.
L’introduzione del libro colpisce subito:
“Mi chiamo Giulietta, e domani mattina morirò. Ho passato buona parte della mia vita inseguendo l’amore: ho cominciato a vivere davvero solo quando ho smesso di farlo. Non credete a tutto quello che vi dicono: spesso ciò che conta di più ha un nome che non conoscete ancora.”
Ma ci sono frasi che colpiscono cuore e mente come:
“Domandatevi cosa vi rimproverereste di non aver fatto se doveste morire tra un mese: alzatevi e fatelo”
Leggendo quest'ultima frase credo che ognuno di noi si fermerebbe a riflettere e a tirare le somme di quanto raggiunto finora.
Ecco cosa ci dice questa Giulietta della Torresani o almeno quello che ha detto a me!
Un invito a vivere, a godere delle piccole cose, a non chiudersi in categorie socialmente individuate, a viaggiare e conoscere.
La vita può essere meravigliosa per mille altre motivazioni e la Torresani ci fa riflettere su questo.
Voto: 9/10
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