lunedì 26 agosto 2013

E L'ECO RISPOSE - K. Hosseini

Sulla strada che dal piccolo villaggio di Shadbagh porta a Kabul, viaggiano un padre e due bambini. Sono a piedi e il loro unico mezzo di trasporto è un carretto rosso, su cui Sabur, il padre, ha caricato la figlia di tre anni, Pari. Sabur ha cercato in molti modi di rimandare a casa il figlio, Abdullah, senza riuscirci. Il legame tra i due fratelli è troppo forte perché il ragazzino si lasci scoraggiare. Ha deciso che li accompagnerà a Kabul e niente potrà fargli cambiare idea, anche perché c'è qualcosa che lo turba in quel viaggio, qualcosa di non detto e di vagamente minaccioso di cui non sa darsi ragione. Ciò che avviene al loro arrivo è una lacerazione che segnerà le loro vite per sempre. Attraverso generazioni e continenti, in un percorso che ci porta da Kabul a Parigi, da San Francisco all'isola greca di Tinos, Khaled Hosseini esplora con grande profondità i molti modi in cui le persone amano, si feriscono, si tradiscono e si sacrificano l'una per l'altra.
 
In qualità di grande fan di questo incredibile scrittore non potevo non leggere la sua ultima opera e le mie aspettative non sono state di certo deluse.
A differenza delle opere precedenti, questo può quasi definirsi un romanzo corale che parte dalla storia di Abdullah e sua sorella Pari il cui fortissimo legame viene spezzato in giovane età quando il padre dei due bambini, a causa della profonda povertà in cui versa la sua famiglia, vende a una coppia di Kabul, presso cui lavora il cognato Nabi, la figlia più piccola. Questo sarà un dolore profondo ed incolmabile per Abdullah che segnerà tutta la sua vita. Da qui partiranno le fila di tutto il romanzo che si svilupperà tramite le voci di Nabi, di Pari e della figlia di Abdullah ma anche di Idris e Timur, legati ai personaggi principali in modo piuttosto sottile ma che offrono un altro punto di vista importante sugli emigrati afgani, a cui Hosseini dà sempre molta importanza. Essi sono, infatti, i "fortunati malinconici": coloro che hanno potuto crearsi una nuova vita all'estero ma con una malinconia per la terra d'origine a cui sono molto legati ma in cui non potranno tornare per le condizioni continuamente drammatiche  dell'Afganistan.
E' la storia di una famiglia vista trasversalmente per un lasso di tempo lungo 3 generazioni. E' la storia di afgani che hanno vissuto vite diverse ma il cui cuore è sempre legato alla loro terra, agli affetti familiari e alle tradizioni.
E' incredibile come l'autore sia riuscito ad affrontare la storia dal punto di vista di personaggi diversi per sesso e cultura, che vivono in periodi storici e luoghi molto diversi. Una poliedricità ineguagliabile.
La scrittura di Hosseini è come sempre splendida, limpida ed emozionante.
 
Voto: 10/10 (Il cacciatore di aquiloni e Mille splendidi soli erano 10 e lode!!!)