Nudi e crudi - A. Bennett
Trovarsi la casa svaligiata dai ladri è senza
dubbio un evento sinistro. Ma se spariscono anche la moquette, il rotolo della
carta igienica, il forno e l'arrosto che attendeva lo scatto del timer, è
palese che non può trattarsi di un semplice furto. E l'allibita vittima, un
avvocato londinese agiato e pedante, ha tutto il diritto di pensare a una beffa
del destino, o a una nuova formula di candid camera. Travolti da una realtà
truce e idiota, l'avvocato e la sua spenta consorte si trovano ad affrontare un
rompicapo di comica suspense, dal quale schizzano fuori colpi di scena
turbinosi, mentre il lettore viene guidato verso un'esilarante catarsi di rara
crudeltà.
Letto in un viaggio in treno di un’ora, il
libricino è piacevole e scorrevole. Lo stile di Bennett è insuperabile in
questo genere di racconti. Spirito che avevo già scoperto con la “La sovrana
lettrice” (libro che consiglio!).
Bennet mette a nudo, appunto, con cinismo le
situazioni paradossali che gli uomini creano nella propria vita: una moglie
appiattita che deve rispondere alle esclusive esigenze di un marito che non ha
la percezione né dei sentimenti né delle priorità, un marito fisso nelle
proprie convinzioni e nelle proprie abitudini. Pregiudizi che ostacolano nuove
conoscenze e l’apertura a nuovi orizzonti. Ma quando tutto il falso sistema di
opinioni, di modi di essere e di agire, di concepire e sentire la vita, crolla,
nulla ha più significato, neppure l'amato Mozart. E una disgrazia può
trasformarsi in una svolta, un punto a capo da cui ripartire a mente aperta,
senza rimanere nuovamente impigliati nella routine della vita.
Il racconto parte bene ma poi l’attesa cala così come
la curiosità instillata all’inizio. Mi aspettavo qualcosa di più dopo la
lettura de “La sovrana lettrice”.
Voto: 6/10