Valle
d’Ezio, 1969.
Notte di Natale. Cosima si risveglia sotto la
pioggia battente e non ricorda nulla. È sola tra fango e rocce.
In lontanza scorge delle luci e sa che dovrà raggiungerle: è il
convento di Santa Gemma, unico posto al mondo in cui potrà trovare
riparo e ristoro. Perde i sensi una volta giunta al portone e si
risveglia in un letto caldo. Tra quelle mura conosce Suor Adele, la
più giovane e affettuosa tra le monache, la quale l’aiuterà a
riprendere le forze e ritrovare la speranza. Il tempo passa e per
Cosima i ricordi faticano a ritornare, nonostante le attente cure del
dottor Matiot. Nel frattempo la sventurata partecipa attivamente alla
vita del convento, svolgendo ogni tipo di mansione e dedicandosi
all’ausilio di ogni forma di vita che si trova all’interno di
quelle mura. Non è tutto.
Cosima fa dei sogni e vede delle cose.
Cosima sente l’agghiacciante risata di un bambino. Sinistri eventi
si ripercuotono sulla serenità che da sempre impera sulla vita del
convento. Quando la memoria farà ritorno un terribile passato farà
capolino.
Non vi sarà più quiete.
Dopo
"Damnatio" non potevo non leggere il primo romanzo di Luca
Mastinu e, come pensavo, non mi ha deluso! Ho ritrovato la stessa
capacità magistrale di gestire i filoni del racconto, una
caratterizzazione dei personaggi esemplare e quella comunicazione tra
personaggi e lettore che pochi sanno offrirmi!
I
principali attori di questa storia vi entreranno nel cuore, nel bene
e nel male. Cosima, Adele, il dott. Matiot e la Madre Superiora sono
le colonne portanti di questo intreccio che vi irretirà nelle sue
trame e non vi lascerà andare fino all fine. E' sempre stupefacente
la capacità di Luca Mastinu di riunire le fila del racconto,
volontariamente lasciate in sospeso, per poi esplodere in un epilogo
sconvolgente che non ti lascia abbandonare il libro fino all'ultima
pagina.
Cosima,
la protagonista del romanzo, colei che inizialmente non ha alcuna
memoria del suo passato, subisce una trasformazione, nel momento
della riacquisizione, a dir poco sorprendente e siamo trasportati
dall'autore in un turbine emotivo che passa dalla compassione
all'orrore per questa ragazza.
Suor
Adele, invece, è un po' la vittima sacrificale del
racconto. Prima vittima del destino ingrato, poi vittima di Cosima e
poi di se stessa. Sarai lei, con la sua anima e col suo pianoforte a
darci il significato della cosa "più forte del mondo"....
Il
dott. Matiot e la Madre Superiora rappresentano l'opposizione tra fede e scienza, tra religiosità e ateismo ma con un unico obiettivo comune: la salvezza del prossimo. Come menzionato dagli stessi, uno si occupa del corpo e l'altra dell'anima delle persone. Questa simbiosi, trova però un equilibrio perfetto, nonostante frequenti contrapposizioni in tutto il racconto.
La musica, sempre presente nei romanzi (e nella vita!) di Luca Mastinu, anche qui ha un ruolo liberatorio quasi catartico. Adele troverà in essa la sua anima, il suo io perso nei meandri della follia... e forse per lei è questa la cosa più forte del mondo...perchè legata indissolubilmente al suo cuore e all'amore in esso contenuto.
Luca Mastinu utilizza un linguaggio fluente, evocativo e "predatore". L'uso che fa delle parole non potrebbe essere più adeguato in ogni contesto e in ogni situazione rappresentata.
C'è tutto se stesso in questo romanzo e non dovete davvero perdervelo!!!
http://www.amazon.it/Più-Forte-del-Mondo-ebook/dp/B00B51YGWG
Voto: 10/10
E date uno sguardo al book trailer:
http://lucamastinu.wordpress.com/2013/03/13/il-booktrailer-di-piu-forte-del-mondo-a-cura-di-valentina-spanu/
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