martedì 26 marzo 2013

EREDITA' - L. Gruber


Leggendo questo libro ho avuto modo, per la prima volta, di scoprire Lilli Gruber come scrittrice e sono stata felice di averlo fatto.
Una storia della mia famiglia tra l’Impero e il fascismo” è il sottotitolo del romanzo pubblicato da Rizzoli 2012 ed è il riassunto più conciso ed efficace dell’opera.

La giornalista sudtirolese sviluppa la storia della sua famiglia a partire dalla prima guerra mondiale. È infatti il novembre del 1918 quando il mondo di Rosa Tiefenthaler è andato in frantumi. L’Impero austroungarico in cui è nata e vissuta non esiste più: con poche righe su un Trattato di pace la sua terra, il Sudtirolo, è passata all’Italia. “Il nostro cuore e la nostra mente rimarranno tedeschi in eterno”, scrive Rosa sul suo diario. Colta e libera per il suo tempo, lo tiene da quasi vent’anni, dal giorno del suo matrimonio con l’amato Jakob. Mai avrebbe pensato di riversare nelle sue pagine una così brutale lacerazione. Ne seguiranno molte altre. In pochi anni l’avvento del fascismo cambia il suo destino. Cominciano le persecuzioni per lei e per la sua famiglia, colpevoli di voler difendere la loro lingua e la loro identità: saranno arrestati, incarcerati, mandati al confino. E Rosa assiste impotente al naufragio di tutte le sue certezze. Intorno a lei, troppi si lasciano sedurre da un sogno pericoloso che si sta affacciando sulla scena europea: quello della Germania nazista. Non potrà impedire che Hella, la figlia minore, sia presa nel vortice dell’ideologia fatale di Hitler. E presto dovrà affrontare la scelta impossibile tra l’oppressione e l’esilio. Nata austriaca, vissuta sotto l’Italia, morta all’ombra del Reich, Rosa è il simbolo dei tormenti di una terra di confine. 

Su quella frontiera è cresciuta Lilli Gruber, sua bisnipote, che oggi attinge alle parole del suo diario. E racconta una pagina di storia personale e collettiva in questo libro appassionato, teso sul filo del ricordo, illuminato da una felice vena narrativa. Intrecciando testimonianze e documenti, lettere e memorie, apre ai lettori le porte di un Sudtirolo dilaniato e splendido, dietro cui si stagliano un’Italia presa nella morsa della dittatura e un’Europa travolta dall’incubo delle guerre mondiali.
Alla fine il libro lascia il lettore quasi in sospeso… Ci sarà una seconda parte dedicata ad Hella? E’ quello che spero!
Ho avuto la possibilità di assistere alla presentazione del libro e devo dire che la figura di Lilli Gruber mi ha colpito in quanto donna, giornalista ed intellettuale… una figura che dovrebbe essere d’esempio alle nuove generazioni che hanno un po’ perso di vista il significato e i valori che una donna deve avere.

Voto: 8/10

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